Il tartan occupa un capitolo speciale nella storia della moda, è senza alcun dubbio uno dei tessuti più poliedrici e attuali ma la sua nascita risale a molti secoli fa.
Si ipotizza un’origine celtica ma ciò che si sa con certezza è che attorno al XVI secolo gli abitanti delle Highland, in Scozia, avevano adottato il tartan come simbolo di appartenenza culturale. L’antica società scozzese era basata sulla struttura in clan, nuclei familiari allargati che si insediavano in una località definita.
L’abito tradizionale era il plaid, un taglio di stoffa in lana tessuta con fili colorati che incrociandosi generavano il disegno caratteristico del tartan di quel clan. Il plaid veniva trattenuto da una cintura sui fianchi e puntato con una spilla su una spalla. Da questa usanza nasce il kilt, il gonnellino che è diventato protagonista del costume tradizionale scozzese. La riprova che il tartan fa parte dell'identità nazionale è rivelata da un altro episodio della sua storia: dopo la battaglia di Culloden del 1746 in cui vennero sconfitti il re Carlo Edoardo Stuart e i suoi seguaci, il governo londinese vietò agli Highlander l’uso delle armi e dei costumi tradizionali per indebolirne lo spirito ribelle. Quando la legge venne abrogata, nel 1785, gli Highlanders non erano entusiasti di indossare abiti in tartan in quanto già abituati ad indossare gli stessi vestiti degli altri scozzesi. L’usanza riprese forza quando, nel 1822, Re Giorgio IV suggerì agli scozzesi che frequentavano eventi ufficiali di indossare il tartan dei propri clan.
Nel 1815 la Highland Society of London iniziò la registrazione ufficiale. Chiese ai 33 capoclan quale fosse il loro tartan e in tal modo venne stabilito il collegamento ufficiale tra un clan e il suo tartan su approvazione della Lyon Court e la descrizione è registrata ufficialmente nel Registro pubblico di tutti gli stemmi e le insegne.
La distinzione dei tartan in connessione alle diverse famiglie pare dunque un'istituzione moderna originata dal fatto che i clan utilizzavano il tartan della zona dove erano presenti. Ancora oggi famiglie scozzesi che non sono connesse ad alcun clan utilizzano il tartan della propria regione.
Dopo ogni tentativo che era stato fatto per distruggere la loro antica organizzazione in clan e del loro caratteristico abbigliamento, questi ora sono riconosciuto e stati adottati come gli emblemi propri di tutti gli scozzesi di tutto il mondo.
CARTATTERISTICHE DEL TARTAN
La parola tartan indica il caratteristico disegno quadrettato, ogni disegno è definito sett, e un taglio di tartan lo ripete con frequenza stabilita. All'origine era fatto esclusivamente con filati di lana cardati, poi anche pettinati, ed in seguito anche con altre fibre. Genericamente il tartan, nelle sue molteplici interpretazioni, viene definito scozzese perché è un tessuto tinto in filo di lana originario della Scozia.
IL TARTAN NELLA MODA
Il “tartan affair” della Casa Reale inglese continua ancora oggi ma è interessante notare come l’identità culturale di questo tessuto si sia prestata anche a interpretazioni sovversive come quelle che caratterizzano il percorso stilistico di Vivienne Westwood. Questa stilista “dissidente” ha contribuito in modo incisivo dalla fine degli anni ’70 al movimento punk usando anche i motivi del tartan per dissacrare la cultura british.
Con lei il più inglese dei tessuti diventò travolgente e dissacrante, protagonista di gonne esagerate, giacche a marsina dal sapore rock, kilt strappati. Nel corso dei decenni la Westwood ha continuato a considerare il tartan uno dei suoi “imprinting di stile” come appare anche nella sua collezione Anglomania A/I 2018-19 che include i capi Alcoholic Pink Tartan caratterizzati da cuciture contorte che creano una silhouette indefinita.
Un motivo tartan è alla radice del successo anche di Burberry, il marchio inglese che ha saputo rimanere un classico e allo stesso tempo essere anche protagonista della scena fashion contemporanea.
Questo motivo è diventato un segno di moda immediatamente riconoscibile, tanto che Burberry lo ha utilizzato anche per iniziative emblematiche come il lancio a Febbraio 2018 del Rainbow Vintage Check per celebrare la diversità e l’inclusione. Nel 2020 ha introdotto per la prima volta il motivo tartan “Burberry Check” nella fodera dei suoi impermeabili.
CORSI E RICORSI DI UN FASHION TREND
Storia, cultura, tradizione e ribellione sembra facciano parte del tessuto simbolico del tartan.
In parallelo al movimento punk, negli anni ’70 il tartan è stato un emblema delle Preppy e Ivy League girls con una connotazione femminile e bon ton. Negli anni ’90 i riquadri del tartan, chiamato comunemente plaid negli USA, sono tornati alla ribalta con il movimento Grunge. Anche nella stagione Autunno/Inverno 2018-19 il tartan si conferma un fashion trend e viene utilizzato dai brand in versioni estremamente creative. Fendi ingigantisce i riquadri e li fa assomigliare a un tetris, Gucci nella Pre-Fall 2018 lo mescola a motivi floreali e broccati, Versace lo veste di colori pop.
Lo vediamo ancora protagonista nelle Collezioni Autunno/Inverno 20-21, quest'anno si porta in combo, accostando diverse fantasie a quadri per creare un vero e proprio statement.
Una cosa è certa. il tartan sarà un tessuto che ci accompagnerà ancora per moltissime stagioni e sarà il nostro alleato sia per un look rock ed anticonformista che per uno stile bon ton e raffinato.
Eccoci alla fine di questo racconto così affascinante del tessuto più famoso e amato nel mondo, il tartan, spero ti sia piaciuto, fammi sapere nei commenti se lo hai trovato interessante.
Alla prossima settimana
Daniela
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